Il “Modello Di Bella” da sostenere. Copertura per “Liberi di Scegliere” – Intervento per “La Sicilia

La prevenzione della devianza giovanile a Catania e provincia – e direi in tutta la Sicilia – richiede dalle istituzioni risposte chiare e una mobilitazione che avrebbe, nell’immediato, diversi meriti. Primo fra tutti dare una spinta al dibattito pubblico e politico, trasformando in priorità quella lotta alla devianza che già dovrebbe esserlo per un fatto naturale: sono i ragazzi il nostro futuro ed è certamente nella libertà di potersi costruire un domani slegato da certe penalizzazioni “alla nascita”, dal condizionamento di contesti inquinati dalla criminalità, che si realizza una crescita sociale e culturale duratura, proiettata in avanti, per la nostra collettività etnea e siciliana. C’è poi da ribaltare quella classifica che ci vede purtroppo ai vertici per dispersione scolastica. Circostanza che concorre a rinsaldare certi luoghi comuni sulla Sicilia che fatica a distanziarsi dalle ultime posizioni negli indicatori di benessere, di crescita culturale e qualità della vita ad ampio spettro. 

Tutti noi rappresentanti pubblici siamo chiamati a uno sforzo congiunto sul tema. Appunto, è la mobilitazione da cui siamo partiti che andrebbe poi a incunearsi nell’intero tessuto sociale del nostro territorio, generando diffusa presa di coscienza. In questo senso raccogliamo volentieri l’appello del vostro giornale a sposare la battaglia per la norma e, più in generale, per l’affermazione del “modello Di Bella”, dal nome del presidente del Tribunale dei minorenni di Catania a cui va il nostro convinto sostegno e un plauso per la meritoria azione condotta quotidianamente. Siamo pronti a impegnarci per dare l’opportuna copertura finanziaria alla proposta di legge già approdata a Palazzo dei Normanni e che prevede di aggredire la devianza minorile investendo ulteriormente sulle prevenzione in ambito locale. Certo, il messaggio, il simbolo conta, ma poi è l’azione che porta ai risultati: accanto alle risorse che la Regione destinerà al progetto “Liberi di scegliere”, devono poi strutturarsi i processi amministrativi e anche su questo non mancherà il nostro impulso, favorendo un lavoro di squadra che dal Governo regionale possa espandersi al territorio, alle istituzioni scolastiche ed educative, al welfare locale e all’associazionismo. 

Prima ancora che la nostra coscienza di persone – e i valori di giustizia sociale in cui crediamo – a motivarci è l’indicazione costituzionale: la Repubblica rimuove gli ostacoli che impediscono il pieno, e aggiungiamo libero, sviluppo della persona. Con lo stesso spirito, in questi mesi, abbiamo immaginato misure di sostegno alle famiglie e alle imprese, ma anche lo stesso riordino istituzionale e finanziario della Regione, teso a creare un ente più efficiente e dunque meglio in grado di dare risposte solidali ai cittadini.