«Gli imprenditori di Sicilia e Sardegna rappresentano la frontiera dell’insularità europea. Le nostre aziende e i nostri operatori sono i primi a scontrarsi quotidianamente con i limiti per le attività economiche dovuti al solo fatto di operare su delle isole. Com’è noto, i gap sono infrastrutturali, logistici e penalizzano i tempi dei traffici e la competitività di commerci. L’Unione Europea è chiamata a tenerne conto, dando seguito e implementando il riconoscimento degli svantaggi dovuti all’insularità, principio già recepito nella nostra Costituzione». Così l’assessore all’Economia della Regione Siciliana, il forzista Marco Falcone, nel corso dell’odierna conferenza stampa a Catania dedicata alla proposta di introduzione del “de minimis differenziato”per le imprese di Sicilia e Sardegna.
«Nel prossimo quinquennio – ha affermato Falcone – l’Europa dovrà varare un vero e proprio quadro normativo sulle misure compensative in favore delle Isole d’Italia e del continente. La misura prioritaria è per noi l’innalzamento della soglia “de minimis” stabilita dall’Ue per gli aiuti di Stato, ad oggi fissata a 300mila euro sul triennio. La cifra va almeno raddoppiata, compensando così con l’intervento pubblico la condizione di partenza diversa e deficitaria che le nostre imprese patiscono rispetto ad altre aree geografiche. L’adozione, da parte Ue, del “de minimis” differenziato per Sicilia e Sardegna – ha sottolineato Falcone – non interferirebbe con la libera concorrenza e rappresenterebbe un segnale concreto di vicinanza e sostegno al nostro tessuto produttivo».